RINNOVATO IL CONTRATTO DEL NUOVO COMPARTO “FUNZIONI LOCALI”: COSA C’È DI CONCRETO PER LA POLIZIA LOCALE? (FORSE NULLA)
Come tanti
altri Colleghi, sto seguendo con ansia le notizie che giungono a singhiozzo da
Roma, senza essere mai riuscito nei mesi scorsi ad avere uno straccio di bozza
di proposta da parte delle organizzazioni sindacali confederali.
Ho avuto
invece modo di leggere a più riprese le oscenità dell’ARAN come se fosse un
gioco preordinato per spaventarci e poi consentire a chi era seduto a
contrattare di esultare per il semplice fatto di aver mantenuto alcune
posizioni. Se così
fosse, onore a chi ha pensato a questa strategia anche perché nelle campagne
elettorali (sia politiche che sindacali) funzionano sempre tantissimo.
Aldilà di
tutto, questa notte sembra ci sia stata la fumata bianca e quindi tutti, da
vecchi amici, hanno firmato il rinnovo contrattuale per il comparto FUNZIONI
LOCALI che altro non è che la nuova denominazione del precedente comparto “enti
locali” dove è inserita la Polizia Locale, in compagnia di assistenti sociali,
bibliotecari, maestre e amministrativi di ogni genere.
Per il momento,
ancora una volta mi devo accontentare di scarni articoli di giornale e qualche
comunicato scritto in “sindacalese” dai toni trionfalistici che però non mi
rassicurano affatto.
Leggo
anzitutto che il rinnovo avrà decorrenza dal 1 marzo 2018: se ciò dovesse corrispondere
a verità, visto che si è andato a rinnovare il triennio 2016-2018 perché la
decorrenza (con i relativi arretrati) non è stata posta al 1.01.2016 e perchè dopo 10 anni di attesa, si è firmato un accordo che tra 9 mesi scadrà di
nuovo?
Ovviamente
il condizionale è d’obbligo anche perché sui giornali spesso vengono scritte
delle inesattezze e quindi voglio sperare, visto che siamo già stati tutti
derubati per 10 anni, che questa parte di notizia sia infondata e ci vengano
restituiti almeno tre anni di spiccioli.
Si, spiccoli, perchè sempre leggendo qui e là, mi è sembrato di capire che l’aumento lordo medio dello stipendio di un
collega in cat. C, si aggirerà intorno ai 60 euro. Quindi in soldoni, al netto
delle trattenute, in tasca ogni mese gli arriveranno 30/40 euro. Spiccioli
appunto.
Sicuramente
a questo punto della lettura, i sindacalisti di professione mi contesteranno
che le critiche le fa chi non contratta e non servono a nulla.
Io penso
invece che le critiche servono a risvegliare una categoria che deve riprendersi
la propria dignità ed iniziare a lottare seriamente cercando di unirsi almeno
sugli aspetti più importanti, in caso contrario ci meritiamo tutto questo ed
anche di peggio.
Eh si perché forse c’è di peggio.
Infatti leggendo stamattina il quotidiano economico “Milano finanza” esponenti sindacali nazionali, non colleghi, relativamente alla sezione speciale per la Polizia Locale dichiarano che è stata introdotta una “indennità di funzione collegata al grado”.
Che vuol dire? Cavoli, hanno inserito i gradi gerarchici e nessuno ci ha detto nulla?
Oppure ciò significa che da oggi c’è sovraordinamento gerarchico tra un agente e un assistente o un sovrintendente indipendentemente dal livello economico?
Ovviamente non è così e mi sono reso conto che chi parla e ci rappresenta a livello nazionale, non conosce la nostra
professione ed è per questo che poi vengono partoriti dei testi che
difficilmente ci potranno soddisfare ed ancora più difficilmente faranno uscire
la categoria dall’ibrido normativo nel quale siamo sempre più sepolti.
Quello che
sembra invece sia stato introdotto è la nuova casellina economica “C6” così
come richiesto esplicitamente da una o più organizzazioni: ma benedetto
il cielo, visto che è stata accettata questa nuova categoria economica, non era meglio
inserire un nuovo livello “C-super” tra la categoria “C” e “D” in modo da consentire un vero sovraordinamento e quindi la
creazione della figura del sottufficiale?
Ah già, il
C6 è per tutti, non solo per la Polizia Locale.
E allora
diciamocelo chiaramente, questa sezione speciale per la Polizia Locale, al
momento non contiene quasi nulla se non alcune regole per i servizi resi ai privati e nuove indennità che però sostituisco
altre già esistenti come le particolari responsabilità e l’indennità di disagio
e di rischio. Anche questo giochetto di cambiare i nomi alle cose vecchie,
sembra funzionare bene nelle campagne elettorali.
Non so a voi, ma a me sembra
di stare davanti ad un banchetto con le tre carte, dove chi vince è sempre il
banco.
Troppo,
troppo, troppo poco viste le aspettative ed i grandissimi problemi che
affliggono la categoria, soprattutto riguardo alle tutele, ma conoscendo
l’italiano medio andrà bene a tutti così.
Del resto,
quando uscì nel 2015 la storica sentenza che dichiarava anticostituzionali
tutte le leggi finanziarie nelle parti in cui bloccavano i nostri rinnovi
contrattuali, ma senza arretrati, vi fu un lungo e prolungato silenzio da parte
di tutti.
Dal 2015 si
è aspettato fino ad oggi per rinnovare i contratti.
No, non mi
piace questo modo di fare sindacato e politica. Non mi piace per nulla.
Buon voto a
tutti,
Fabrizio
Caiazza
Milano,
21.02.2018
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