POLIZIA LOCALE: CHI LA DIFENDE E CHI LA SFRUTTA ?

carissimi Colleghi,
dopo il video di domenica scorsa che sta raggiungendo le 10.000 visualizzazioni e totalizzando centinaia di like e condivisioni, nel quale ho spiegato il contenuto di una volgare (quanto infondata) querela che ho subìto da un sedicente sindacato di categoria, eccomi di nuovo a condividere con voi alcune riflessioni relativamente alle iniziative messe in campo da chi si dichiara difensore della Polizia Locale.

Nelle settimane scorse, siamo stati inondati di post dallo stesso sindacato il cui segretario nazionale mi ha querelato per aver reso pubblici i rapporti societari con l’ex Sen. Barbolini. Si avete letto bene, Giuliano Barbolini, esponente del Partito Democratico che negli atti parlamentari ha delineato una Polizia Locale disarmata e con un contratto privatizzato.

Lo stesso sindacato che ora voleva raggruppare tutti i Colleghi d'Italia a Bari per chiedere l’esatto contrario.
Nella bellissima città pugliese lo scorso 27 novembre però di Colleghi se ne sono visti pochi, 500 dichiarano gli stessi organizzatori, quindi meno dell’ 1% della categoria (anche se io ne ho contati, attraverso i video, al massimo 200, ancora peggio).
Al grande flop dato dalla scarsità dei partecipanti, la manifestazione poi è stata totalmente offuscata dalla presenza di un altro sindacato il giorno dopo a Bruxelles, riuscendo ad ottenere al contrario della prima, un po’ di meritata visibilità sui media anche nazionali, relativamente alla nostra assurda collocazione giuridica e la promessa dell’invio di una missiva allo Stato Italiano.



Però c’è un però: perché la scelta di andare a Bruxelles da interlocutori incompetenti a risolvere la questione? Esigenza di visibilità in preparazione delle imminenti elezioni RSU o vero desiderio di dare finalmente chiarezza di ruolo alla categoria con qualunque mezzo?

Per i tanti che non hanno memoria, vorrei ricordare che nel 2004 il Consiglio d’Europa con la risoluzione 180 si era occupata della questione e che nella stessa risoluzione, al punto 25 lettera D, auspicava già 13 anni fa che alla Polizia Locale venissero riconosciuti “retribuzione, pensioni, evoluzioni di carriera e formazione pari a quelle offerte alla Polizia ad ordinamento statale”.


per chi volesse leggere la risoluzione integrale la può trovare al seguente link: 

Quindi, come è emerso chiaramente di nuovo nei giorni scorsi, da troppo tempo assistiamo a singole manifestazioni dove mi sembra che prevalga il desiderio di autoproclamarsi difensori unici della Polizia Locale, piuttosto che ottenere risultati concreti e aldilà delle contestazioni che potrebbero giungermi e mille altre parole che potrei scrivere, mi fermo e chiedo a tutti, prima di schierarsi, di osservare ed analizzare la situazione in cui ci troviamo.

Siamo tutti, e ripeto tutti, scontenti almeno riferito agli operatori che esercitano con passione la nostra professione senza scopi reconditi ed interessi economici, eppure si continuano ad organizzare convegni, sfilate e picchetti i cui (non) risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Da quando ho lasciato definitivamente l’ultimo sindacato per il quale ho dedicato anima e corpo sperando invano che lo stesso si prodigasse al fine di ottenere dei risultati concreti per la categoria, mi sono giunte diverse proposte e di questo ovviamente ne sono sinceramente molto lusingato, ma l’ho dichiarato e lo ripeto: fin quando prevarranno gli egoismi e non incontrerò una vera voglia di unirsi, mi rendo indisponibile a qualsiasi altra esperienza perché la delusione è davvero tanta.

Quando i mille satelliti sindacali che utilizzano nei loro acronimi le parole “polizia locale municipale e provinciale” si uniranno, anche economicamente, avranno bilanci trasparenti e dimostreranno che i proventi vengono spesi unicamente a tutela della categoria evitando mille conti correnti e tesseramenti separati, solo allora rivaluterò la mia decisione.


Fabrizio Caiazza


Milano, 8 dicembre 2017


PS: chi pensava di mettermi a tacere con una ignobile querela o provando ad ignorare e sminuire gli effetti della stessa, ha ottenuto l’esatto opposto.
Mi permetto di suggerire a tutti quei delegati e segretari sindacali, forse stanchi e disinteressati, di dimettersi e cedere il passo ai tanti bravi Colleghi che con passione dedicano il loro tempo libero per cercare di dare chiarezza di ruolo alla categoria. Solo così potremo riprendere a credere nel “Sindacato” con la esse maiuscola e finalmente di nuovo vicino ai lavoratori onesti.

Commenti

  1. MONTANARI, LEI E' INFORMATO E RAGIONA. LA SINTESI DEI FATTI E' CHE LE POLIZIE LOCALI DEVONO ESSERE SOSTITUITE DALLA POLIZIA DI STATO CHE NON E' SUCCUBE DEI SINDACI , CHE SPESSO LE INDUCONO A "FARE CASSA" CON GRANDE SCANDALO E DISDORO A CARICO DI TUTTI GLI UOMINI IN DIVISA.

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