TERRORISMO, NUMERO UNICO DI EMERGENZA EUROPEO E POLIZIA LOCALE


dopo l'ennesimo drammatico e vile attentato terroristico a Barcellona, mi è sembrato di vedere, anche ascoltando i racconti dei sopravvissuti, una macchina dei soccorsi coordinata, efficace e veloce. Sarà merito delle Centrali Operative interforze composte da personale di Polizia e di soccorso specializzato che sono state create in Spagna?




Non voglio trarre affettate conclusioni e non voglio disegnare apocalittici scenari, ma il dubbio mi assale e mi chiedo sempre più spesso: cosa sarebbe accaduto se quel furgone, invece che sulla Ramba, avesse scelto di sfrecciare a tutta velocità in Corso Vittorio Emanuele a Milano o in via Condotti a Roma?
Con dieci centrali operative attive nelle due principali città alle quali vanno aggiunte quelle del nuovo "filtro laico" NUE112 e una pluralità di Polizie operanti sul territorio, l'intervento sarebbe stato ugualmente tempestivo e coordinato?



È di qualche giorno fa la denuncia di un sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco della capitale che a causa dei ritardi nella complessa catena di comunicazione creata per attivare i soccorsi attraverso il NUE112, hanno causato la morte di un bimbo.

Il Numero Unico di Emergenza Europeo 112, altra ottima idea per migliorare il nostro sistema di sicurezza interno, ancora una volta è stata sprecata, perché dei tanti modelli messi a disposizione dall'Unione Europea, in Italia si è utilizzato quello più complicato e costoso.

Ottima la geolocalizzazione automatica del chiamante, ottimo il sistema di assistenza anche per i sordomuti in assenza di comunicazioni vocali, ma la creazione di un ulteriore "centrale" con l'assunzione di personale laico è davvero la soluzione ottimale?

Nel 2013 la trasmissione Report della RAI si era occupata della questione ipotizzando gravi collusioni tra Beta80, società che fornisce i software, Regione Lombardia, attraverso AREU e l'allora ministro dell'interno Maroni che volle l'inizio della sperimentazione nella sua città natale, a Varese.

Ed infine il mio solito ossessivo rimando alla Polizia Locale.
Nel 2014, a Milano fu firmato un frettoloso protocollo che non chiarisce ancora oggi le "regole di ingaggio" e che attualmente consente il rinvio delle chiamate alla Centrale Operativa della Polizia Locale di Milano solo per gli incidenti senza feriti, intervento che non necessiterebbe nella maggior parte dei casi dell'invio di più soggetti (es: Ambulanza, Vigili dei Fuoco, ecc...).
Perché un cittadino coinvolto in un incidente stradale senza feriti deve chiamare il NUE112 per poi essere passato alla Centrale della Polizia Locale, per ripetere tutto quello che verosimilmente ha detto poco prima all'operatore laico e invece chi è coinvolto in un incidente con feriti, dove potrebbe essere necessario l'invio almeno di un ambulanza non deve chiamare il NUE112 in modo da far attivare simultaneamente la catena dei soccorsi?
Cui Prodest?
Quando qualcuno prederà seriamente in considerazione il tema della sicurezza in Italia?

Fabrizio Caiazza



Milano, 19 agosto 2017

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